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Fame emotiva, fame nervosa o fame per noia? Che cos’é e come riconoscerla.
A differenza della fame fisica che arriva in modo graduale, la fame emotiva, detta anche fame nervosa o fame per noia (in base all’emozione o al sentimento provato), giunge all’improvviso, chiedendo insistentemente di essere immediatamente soddisfatta, quindi risulta molto difficile da placare!
In questi anni ho capito che quando avverto la sensazione di avere “la pancia piena” la fame fisica termina… mentre quando arriva un attacco di fame emotiva sembra non avere limiti!
RICONOSCERE LA FAME EMOTIVA e di conseguenza il mangiare emotivo è stato il primo passo utile per imparare a gestire gli attacchi di fame nervosa.
Ma non basta solo questo…
Può essere utile conoscere e seguire alcuni “barbatrucchi” per limitare i pasticci e disattivare velocemente questo impulso irrefrenabile.
Risulta fondamentale identificare le vere cause che alimentano questo problema in modo tale da poter intervenire in maniera mirata e strategica.
Le reali cause della fame emotiva
Gli attacchi improvvisi di fame sono spesso legati a stati di stress emotivo e alla difficoltà nel riconoscere e gestire le proprie emozioni.
Emozioni come la noia, la rabbia o la tristezza possono portare a cercare consolazione nel cibo.
Molto spesso però, non ci si rende conto di provare queste emozioni o non si riesce a dare un nome a quello che si sta provando allora ci si butta sul cibo poiché sembra l’unico modo per consolarci in quella situazione e riempire quel vuoto… è molto importante però
IDENTIFICARE L’EMOZIONE che si nasconde dietro all’attacco di fame.
Alcuni studi sostengono che chi soffre di fame emotiva, molto probabilmente è stato un bambino nutrito in modo emotivo; questo significa che il cibo è stato utilizzato nei confronti del bambino come calmante e consolatore per interrompere in qualsiasi modo il nervosismo o le richieste che provocavano nel genitore stesso uno stato di fatica o di disagio.
La rabbia o la tristezza sono emozioni naturali e bisognerebbe concedere spazio senza “metterle a tacere” per permettere al bambino e di conseguenza all’adulto di gestirle autonomamente.
Chi è stato nutrito in modo emotivo e chi spesso viene colto da improvvisi attacchi di fame emotiva, spesso preferisce i comfort food (dolci, cioccolata, patatine, caramelle…) e tutti quelli che io definisco “le schifezze”! Non a caso è raro che un attacco di fame emotiva si soddisfi con un cibo sano e salutare come un frutto o una verdura.
Quindi solitamente, quando si inciampa in un attacco di fame incontrollata, il passo successivo è quello di sentirsi terribilmente in colpa, rischiando di cadere così in un tremendo circolo vizioso
I BARBATRUCCHI PER GESTIRE GLI ATTACCHI DI FAME EMOTIVA.
Per controllare la fame ci sono degli atteggiamenti e delle strategie che per me si sono rivelati e si rivelano tuttora utili (eh già, perché la fame emotiva, talvolta, colpisce ancora! Ma ci sto lavorando…)
Come dice Mary Nesci, sicuramente diete troppo restrittive, contare in modo maniacale le calorie, controllare ossessivamente il peso, le rinunce continue agli alimenti desiderati non sono assolutamente la soluzione, anzi a lungo andare potrebbero accentuare il problema.
Per rimediare agli “sgarri” vengono poi messi in atto alcuni rimedi fai da te: i digiuni post-mangiata, l’eccesso di attività fisica, diete ancora più restrittive… senza sapere però che alla lunga tutto questo può stancare e si finisce per resistere con forza e fatica alla fame o per lottare contro il cibo, vedendolo come un nemico.
Tutti questi tentativi per controllare la fame emotiva, quindi, finiscono per dimostrarsi non efficaci: non risolvono il problema in profondità, anzi lo alimentano!
Che fare dunque?!
La prima cosa da fare è osservare quanto ti succede nella giornata, preferibilmente in modo non giudicante; per aiutarsi a fare questo è importantissimo l’utilizzo di un DIARIO ALIMENTARE.
Mary Nesci ci ha sempre consigliato l’utilizzo di questo strumento che può rivelarsi davvero importantissimo.
Sull’APP, infatti, è presente il diario alimentare su cui annotare i pasti principali ma anche gli spuntini e gli alimenti che si consumano fuori pasto.
La compilazione di un diario alimentare è importantissima, anche se all’inizio può sembrare un’attività faticosa, perché ci permette di essere consapevoli di quello che mangiamo, quando arrivano gli attacchi improvvisi e di quale alimenti la nostra fame emotiva vorrebbe cibarsi.
E già il fatto di aprire l’app e posizionarsi sulla schermata del diario alimentare fa scattare una consapevolezza di quanto sta accadendo nel momento presente… e davvero, solo questo, può rivelarsi già molto efficace!
La cosa da fare è dunque: non aspettare di ingurgitare di tutto e di più, quando arriva la fame emotiva fai un bel respiro e chiediti che cosa stai provando, poi apri la app, bevi un bicchiere d’acqua e aspetta un pochino per vedere che succede… Potrebbe essere sufficiente questo e, nella peggiore delle ipotesi, potresti trovare una valida alternativa golosa e a pochi punti per soddisfare questo bisogno irrefrenabile, perché anche il nostro cervello può essere ingannato! Ma magari di questo ne parleremo un’altra volta…
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