Fame emotiva – 5 Tecniche di meditazione consapevole
fame emotiva
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Mariella Caruso

Nello scorso articolo abbiamo visto che quando arrivano dei forti attacchi di fame nervosa, possiamo ricorrere ad alcune tecniche di meditazione consapevole… se vi siete persi l’articolo o avete piacere di rileggerlo o riascoltarlo, puoi trovarlo qui

Tra le tecniche di meditazione consapevole elencate la scorsa volta ricordiamo le prime cinque: realizzare spazi di consapevolezza, meditare, respirare per raggiungere la calma interiore, aumentare la resistenza alla fame emotiva e lasciare andare…

Ora vi illustrerò altre cinque attività di consapevolezza che possiamo mettere in pratica quanto sentiamo che un attacco di fame emotiva sta arrivando… ed infine, vi guiderò passo passo in una pratica che potrà esservi di aiuto in caso di bisogno!

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6 – Tenere a bada la vocina critica e criticona

Sapete che i nostri giudizi negativi, su noi stessi soprattutto, sono i principali responsabili dello stress?! Il cibo in questo caso sembra essere l’unico in grado di consolare… lui non giudica, noi sì… e spesso lo facciamo con una tale aggressività e con una cattiveria enorme che non utilizzeremo mai con altre persone, perché con noi si?!

Il nostro criticone interiore è in grado di far emergere enormi sensi di vergogna e di colpa, così cerchiamo il cibo per consolarci e per pacificare questo critico spietato… ma ahimè presto la voce criticona torna ed ecco che il circolo vizioso si ripete! Ma sapete che è proprio la nostra autocritica al comportamento che abbiamo avuto che fa scattare il circolo vizioso e non il comportamento in sé? Che fare, allora? Cominciamo con notare quando il critico che è io noi arriva prepotente, ma senza dargli ascolto e soprattutto riconosciamoci un merito ogni volta che ci rendiamo conto che a parlare è proprio la voce criticona!

E se dovesse capitare di affogare i duri giudizi con il cibo? Impariamo ad essere amorevoli e compassionevoli con noi stessi, impariamo ad essere empatici verso noi… solo così potremmo capire qual è il nostro reale bisogno di conforto.

7 – Stop ai pensieri del passato…calma e stiamo nel momento presente

Capita spesso che la nostra testa sembra un frullatore di pensieri e idee… un gran caos di pensieri e idee spesso legati al passato o al futuro… il rischio è proprio che questi pensieri ci conducano in un vero e proprio attacco di frenesia emotiva e, di conseguenza, ad un attacco di fame emotiva.

Concentriamoci sul presente, sulle cose belle che ci sono in questo momento della nostra vita (e fidatevi, sicuramente ce ne sono… solo che spesso gli aspetti negativi fanno più rumore!), già solo il fatto di esserci nel qui e ora è una cosa bella… non trovate?!

In ogni caso, quando la nostra mente vaga su aspetti del passato che non possono essere cambiati o su un futuro che non possiamo controllare, non dobbiamo isolarci da tutto e cominciare a mangiare in modo incontrollato, teniamo la mente ben salda sul momento presente, su ciò che sta accadendo nel qui e ora… questo può aiutarci a rimanere calmi.

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8 – Momenti spirituali consapevoli

Indipendentemente  dall’orientamento religioso di ciascuno, credo che la preghiera sia una potentissima forma di meditazione. Mi è capitato spesso di affidarmi alla forza della preghiera, chiedendo a Dio o alla Vita di superare le difficoltà senza permettermi di sabotarmi. Pregare aiuta a sentirsi meno soli e più calmi ed è confortante sapere che c’è un potere molto forte pronto a supportarci e ad accompagnarci nell’affrontare tutto ciò che ci accade.

È vero che siamo forti, determinati, in grado di farcela… ma capitano anche i momenti in cui abbiamo il diritto di sentirci fragili, piccoli, bisognosi di cure e il fatto di sapere di non essere soli ci fa sentire sicuri! Nel mio caso, la preghiera mi riporta a molti ricordi di infanzia… la voce della nonna o della mamma che recitano le preghiere, spesso in dialetto… quelle voci che sanno di coccole, cure e casa, le voci gioiose del coro in cui cantavo da piccina, tutto questo mi dona sensazioni piacevoli e ci conforto…

Non è necessario essere persone spirituali o religiose per essere toccati da una preghiera, recitarle o cantarle, vi sembrerà strano, ma è una grande forma di meditazione… spesso chi si affida alla preghiera nota un cambiamento positivo dell’umore e uno stato di maggior calma interiore che senza dubbio può aiutare in caso di fame emotiva.

9 – Incanto immaginario

Immaginiamo per qualche istante di essere sdraiati in spiaggia con il sole che scalda il nostro corpo, la brezza del mare ci regala una sensazione di benessere… e il suono delle onde del mare che si infrangono sulla battigia ci cullano dolcemente…

Probabilmente ascoltando queste parole vi è apparsa nella mente un’immagine vivida e rilassante.. ecco questo è un tipico esempio di meditazione immaginale guidata… in questo modo avete condotto i  vostri pensieri ad un’immagine positiva che vi ha permesso di sentirvi in un luogo in cui siete coccolati e rilassati… questa tecnica è molto valida per diminuire gli attacchi di fame emotiva. E sapete perché funziona? Perché mente e corpo sono strettamente collegati. Immaginare sentimenti e sensazioni che il nostro corpo vivrebbe nella visualizzazione, permette di  reagire e produrre le sostanze che realmente il nostro corpo produrrebbe nella situazione che stiamo solo immaginando.

Proprio per quanto appena detto, vi siete mai immaginati sul divano, davanti alla televisione ad ingurgitare ogni schifezza possibile? Se la risposta, come nel mio caso, è sì… avete involontariamente utilizzato l’immaginazione guidata come modo per alimentare la nostra fame emotiva! Se ciò dovesse accadere, anche in modo inconscio, non siate troppo duri… riconoscere semplicemente quanto accaduto con la consapevolezza che questa immaginazione potrebbe portarvi ad un reale attacco di fame nervosa, è la chiave corretta… concentriamoci poi ad effettuare una immaginazione guidata con un finale differente… noi che riusciamo ad allontanarci dalle schifezze e ci concediamo piuttosto una coccola confortante che non sia il cibo, ad esempio un bagno rilassante o un semplice esercizio sul respiro…

10 – Diamo voce ai nostri sentimenti senza nasconderli

Ci sono state alcune situazioni in cui ho mangiato talmente tanto da ritrovarmi in uno stato quasi di trance… mangiare era come un anestetico a ciò che provavo.. con il cibo soffocavo le mie emozioni…  Con il tempo, l’amore verso me stessa e la consapevolezza mi hanno aiutata a capire che non dovevo mangiare per paura di esternare le mie emozioni. Non è corretto mangiare per liberarmi dalle emozioni che mi mettono a disagio.. tutte le emozioni che arrivano vanno bene ma soprattutto non esistono emozioni buone ed emozioni cattive, ma solo emozioni che hanno tutto il diritto di aver voce e di dire quello che vogliono!

Quindi, anziché cercare di sconfiggere emozioni e sentimenti che consideriamo negativi con il cibo, possiamo semplicemente accettare il fatto di non sentirci bene e accogliere il nostro malessere consapevoli che starà con noi per un tempo. Anche la rabbia, la malinconia e la delusione sono emozioni e dobbiamo essere consapevoli che è normale incontrarle sul nostro cammino. Imparare ad accogliere e convivere con le nostre emozioni, piuttosto che anestetizzarsi mangiando, ci permette di focalizzarci sulle cose, osservandole e accettandole così come sono anziché su come vorremmo che fossero;  accettare l’intera situazione così com’è senza cercare di cambiarla o combatterla ci permette di vivere in una situazione più rilassata.

La fame nervosa può essere considerata come l’opposto dell’accettazione, infatti si cerca di escludere i sentimenti negativi con il cibo consolatorio perché non si riesce ad accettare il fatto di viverli. Accettare non significa essere d’accordo con la situazione o legittimarla, semplicemente si tratta di scoprire modi più validi ma soprattutto costruttivi per gestire le nostre emozioni e dar loro voce.

BONUS: Preghiera di accettazione

Quando un attacco improvviso di fame nervosa sta arrivando, fate un bel respiro profondo e ripetete a voi stessi queste frasi… Utilizzate un tono amorevole e accogliente, pensate di parlare con il bambino o la bambina che siete stati…

  • Mi accetto e mi amo radicalmente…
  • Accolgo e accetto le mie emozioni altalenanti con i loro alti e i loro bassi…
  • Accetto la tentazione di desiderare il cibo come conforto…
  • Accetto di non essere perfetto e sono consapevoli di essere umano e di poter commettere qualche errore nel mio percorso…
  • Accolgo e accetto di provare rabbia, dolore, dispiacere,frustrazione e qualsiasi emozione negativa senza la necessità di anestetizzare il mio corpo con il cibo…
  • Do voce alle mie emozioni, accettandole senza volerle cambiare
  • Mi abbandono al mio sentire profondo
  • Mi impegno a cercare conforto in modo sano, amandomi e senza commettere azioni che potrebbero danneggiarmi…

SONO UNA PERSONA MERAVIGLIOSAMENTE IMPERFETTA E HO IL DIRITTO DI RISPETTARMI, COMPRENDERMI, COCCOLARMI E AMARMI.

E vi lascio una ricettina sfiziosa in caso di attacco improvviso, ricordandovi che sulla App di Mary Nesci, potete trovarne davvero tantissimeeeee!

TORTINI CUORE MORBIDO O MUFFIN CIOCCOLATOSI… con un’unica ricetta!

Ricetta per 8 pezzi: 1 pezzo 1 punto, 2 pezzi 3 punti

ingredienti:

4 uova                  

200g yogurt magro                            

50g cacao                                 

60g di eritritolo                          

70g farina 

Preparazione

Mischiare cacao e dolcificante, aggiungere lo yogurt e mescolare fino a far amalgamare ben il composto.

In una ciotola montare le uova, aggiungere alla crema di yogurt e cacao e mescolare bene. Aggiungere la farina setacciata un po’ alla volta mescolando dal basso verso l’alto con delicatezza.

Ungere e cospargere di cacao 8 stampini per muffin riempirli con il composto per 3/4 infornare a 200° forno preriscaldato per 7-8 Min per ottenere il tortino con cuore morbido o 20 Min per avere dei golosissimi muffin.

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